Press release

Venture Capital in Italia: segnali contrastanti nel primo trimestre 2025, ma il potenziale non manca

Venture Capital in Italia: segnali contrastanti nel primo trimestre 2025, ma il potenziale non manca

I livelli di investimento si sono mantenuti stabili rispetto al 2023, ma il sistema resta in una fase di transizione. Se da un lato emergono segnali di tenuta, dall’altro appare sempre più urgente rafforzare le condizioni per sostenere la scalabilità delle startup e facilitare percorsi di exit credibili per le realtà più mature. In questo contesto, sarà fondamentale orientare i capitali verso tecnologie ad alta priorità strategica per il Paese e potenziare il supporto alle nuove generazioni imprenditoriali

  • aprile 15, 2025
  • Tempo di lettura min.

Press release

Venture Capital in Italia: segnali contrastanti nel primo trimestre 2025, ma il potenziale non manca

Scarica QUI la ricerca integrale.

Milano – 15 aprile 2025. Il 2024 si è confermato un anno di assestamento per il Venture Capital italiano. I capitali investiti nelle startup del nostro Paese si sono attestati a quota 1,1 miliardi di euro, un dato stabile rispetto all’anno precedente. Una tenuta significativa, certo, ma che segnala anche la necessità di imprimere una nuova accelerazione per colmare il divario con i grandi ecosistemi europei.

L’inizio del 2025 presenta luci e ombre. Secondo la quarta edizione del Venture Capital Scanner di Bain & Company Italia, nel primo trimestre si sono registrati investimenti per circa 190 milioni di euro, distribuiti su 53 operazioni. Un calo rispetto allo stesso periodo del 2024, che però va letto con cautela, alla luce della natura non stagionale del business: lo scorso anno, infatti, si erano già chiusi due dei deal più rilevanti, rendendo il confronto poco omogeneo.

Il contesto globale: prudenza, ma la Generative AI corre

A livello internazionale, il settore vive una fase di transizione. Gli investimenti globali nel Venture Capital nel 2024 si sono attestati intorno ai 400 miliardi di dollari, in lieve crescita. Tuttavia, il clima d’incertezza – tra tensioni geopolitiche e tassi d’interesse elevati – ha spinto gli investitori verso una maggiore cautela.

C’è però una grande eccezione: la Generative AI. “Con oltre 62 miliardi di euro raccolti a livello globale – più del doppio rispetto al 2023 – questa tecnologia si conferma come uno dei principali driver di investimento nel panorama del Venture Capital”, commenta Emanuele Veratti, Partner e Digital Practice Leader di Bain & Company Italia.

Italia: meno operazioni e una maggiore selettività

Nel 2024 il mercato italiano ha visto un calo nel numero complessivo di operazioni (236, -17% rispetto al 2023), ma un deciso aumento nel valore medio, che ha raggiunto i 4,7 milioni di euro per deal. A trainare il settore sono stati soprattutto due Mega Deal: Bending Spoons[1] (~145M€) e Medical Microinstruments (~100M€), che da soli rappresentano oltre il 20% del totale mercato del 2024.

Una dinamica che segnala una naturale crescente concentrazione del valore degli investimenti in startup più mature: non a caso, il valore dei deal in fase Late Stage rappresenta il 56% del mercato (+50% su base annua), mentre si è ridotta drasticamente l’attività in Early Stage (-47% a valore su base annua). Segue poi il segmento Pre-Seed e Seed, che mantiene una quota pari a circa il 20% degli investimenti.

Tech e Healthcare in prima linea

A livello settoriale, il Tech – che include sia tecnologie Shallow che Deep, con applicazioni settoriali di carattere più ampio – si conferma protagonista con il 42% degli investimenti a valore, seguito dall’Healthcare con il 23%.

Un divario ancora da colmare con l’Europa

Nonostante i segnali positivi, l’Italia resta indietro nel confronto europeo. Nel 2024 l’Italia rappresenta solo il 2,4% del totale degli investimenti Venture Capital in Europa, con circa 1,1 miliardi di euro su un mercato complessivo di 46 miliardi. Un dato stabile rispetto al 2023, in linea con l’andamento medio europeo, mentre mercati come Regno Unito e Spagna hanno registrato una crescita tra il 4 e il 5%.

“Rispetto ai principali mercati europei, l’Italia mostra ancora una minore incidenza di operazioni di grandi dimensioni – sottolinea Gianmarco Rallo, Senior Manager di Bain & Company – I Large e Mega Deal rappresentano il 32% del valore complessivo del mercato italiano nel 2024, a fronte di una media europea pari al 47%. Da segnalare, inoltre, il calo degli investimenti nei Financial Services: nel 2024 l’Italia ha registrato livelli inferiori alla media europea, nonostante il settore avesse storicamente un peso rilevante sul mercato nazionale.”

Nuove regole e nuovi strumenti

Il 2024 ha segnato un passo avanti importante anche sul fronte normativo, con l’introduzione dello Scaleup Act, che rinnova e potenzia il precedente Startup Act del 2012. Il nuovo impianto legislativo punta a rafforzare la maturità dell’ecosistema dell’innovazione italiano, introducendo definizioni più rigorose (i.e., registro startup “ristretto”, che esclude le imprese non scalabili) e un potenziamento degli incentivi fiscali per gli investitori italiani (con detrazioni fino al 65% per investimenti Pre-Seed nei primi tre anni, estendibili anche a strumenti convertibili come SAFE). Viene inoltre introdotto un meccanismo incentivante per favorire l’allocazione di capitale in Venture Capital da parte degli enti previdenziali, con l’obiettivo di rafforzare la disponibilità di capitali domestici.

Parallelamente, si è rafforzata la presenza di fondi di Venture Capital e cresce il coinvolgimento di attori industriali. Aumentano i veicoli di investimento, si moltiplicano i programmi di accelerazione e le iniziative di venture building, spesso collegate a filiere strategiche per il Paese.

Anche la dinamica imprenditoriale mostra segnali di stabilità. Nel 2024, sono nate oltre 1.500 nuove startup e PMI innovative (dato in lieve contrazione rispetto al 2023), portando il totale a quasi 14.800 realtà attive.

Questi numeri suggeriscono una vitalità imprenditoriale consistente – commenta Gianmarco Ralloma evidenziano anche l’urgenza di rafforzare le condizioni abilitanti per trasformare questa massa critica in crescita sostenibile, attrattività per i capitali e casi di successo su scala internazionale.

La sfida dei prossimi anni

L’ecosistema italiano ha dimostrato di saper generare eccellenze ma la vera sfida è estendere questa capacità, costruendo una base più ampia e solida di successi imprenditoriali. Servono percorsi più strutturati di creazione di valore per le startup, ma soprattutto meccanismi più efficaci per agevolare le exit. È fondamentale, inoltre, canalizzare il capitale verso tecnologie strategiche per il futuro del Paese, facendo leva su competenze distintive e know-how di alto livello. È questo il passo necessario per permettere all’Italia di giocare un ruolo di primo piano nel panorama globale dell’innovazione tecnologica” conclude Veratti.



[1] L’operazione Bending Spoons, pur non rientrando nei canoni tradizionali del Venture Capital, è stata mantenuta all’interno del perimetro dell’analisi per garantire coerenza con le serie storiche e assicurare la comparabilità dei dati rispetto agli anni precedenti.

Contatti per i media Bain & Company:

Orsola Randi 

Email: orsola.randi@bain.com | Tel: +39 339 327 3672

A proposito di Bain & Company

Bain & Company è l’azienda di consulenza globale che aiuta le aziende change-makers più ambiziose a definire il proprio futuro. Con 65 uffici in 40 paesi, lavoriamo insieme ai nostri clienti come un unico team con un obiettivo condiviso: raggiungere risultati straordinari che superino i concorrenti e ridefiniscano gli standard del settore. L’approccio consulenziale di Bain è altamente personalizzato e integrato e, grazie alla creazione di un ecosistema di innovatori digitali, assicura ai clienti risultati migliori e più duraturi, in tempi più brevi. Il nostro impegno a investire oltre 1 miliardo di dollari in 10 anni in servizi pro bono mette il nostro talento, la nostra competenza e le nostre conoscenze a disposizione delle organizzazioni che affrontano le sfide di oggi in materia di istruzione, equità razziale, giustizia sociale, sviluppo economico e ambiente. Fondata nel 1973 a Boston, in Italia ha celebrato il trentennale nel 2019: la sua approfondita competenza e il portafoglio di clienti si estendono a ogni settore industriale ed economico e in Italia la rendono leader di mercato.

Per maggiori informazioni: www.bain.it